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Scuola calcio | Coach Sciacca

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Coach Alfio Sciacca

2012 Gentili

Alfio, essere un punto di riferimento per tanti ragazzi in età evolutiva e poter divenire un modello educativo che valore assume a livello personale e professionale per te?

Sicuramente questo è l’aspetto più delicato ma anche più stimolante dell’esperienza da allenatore a livello umano e professionale. Vivere il gruppo da allenatore non è solo un rapporto a senso unico nel quale solo il coach lascia il segno nella vita dei giovani atleti: personalmente anche io imparo tanto dai miei ragazzi, cresco insieme a loro come persona, miglioro e affino il mio metodo di allenamento. Il contesto, inoltre, mi invoglia a studiare, approfondire. Il lato educativo è senza dubbio stimolante, essere un modello o un esempio non è affatto facile o scontato. Per questi motivi assume un valore importante, speciale, magico. Basti pensare che per molti, nel bene o nel male, sarai parte della loro vita per sempre”.

Il calcio inteso come culla dei sogni o come dimora per crescere le future generazioni?

Dipende dall’età dei bambini, dal livello della scuola calcio, dal contesto e background culturale, dal tipo di approccio che la società vuole dare. A livello personale credo che il calcio, come qualsiasi altro sport, debba essere uno strumento per educare alla vita, alla società, al gruppo, alla condivisione, all’accettazione. Accettare di essere più o meno preparato, accettare la sconfitta, ma anche la vittoria per poi saperla gestire mentalmente, accettare la difficoltà, la scelta dell’allenatore e tante altre cose. ‘Culla dei sogni’ sembra, a mia opinione, qualcosa di troppo astratto. La scuola calcio è un percorso sportivo e di vita concreto, fatto anche di sacrifici a livello scolastico e familiare. Se strutturato bene a 360 gradi può portare sicuramente risultati positivi e di conseguenza crescita per le future generazioni”.

Cosa significa per te essere all’Olimpus Roma?

Significa prestigio, crescita, opportunità e, visto che si trova nella zona dove sono cresciuto, è anche motivo di orgoglio”.

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